risparmio energetico industriale ecco tutto quello che c e da sapere

Risparmio energetico industriale, ecco tutto quello che c’è da sapere

TUTTO QUELLO CHE C’E’ DA SAPERE SUL RISPARMIO ENERGETICO INDUSTRIALE.

Gestire un’impresa vuol dire oggi avere a che fare con diverse “voci”: stiamo parlando non soltanto di voci di spesa di tipo economico, ma anche voci che hanno a che fare con i consumi energetici dell’impresa stessa.

Le fonti di consumo di energia elettrica presenti in un’azienda possono essere, ad esempio, le seguenti:

  • Illuminazione
  • Computer e stampanti
  • Funzionamento dei macchinari produttivi
  • Serbatoi di aria compressa
  • Impianti di raffreddamento
  • Impianti di condizionamento
  • Riscaldamento

Ovviamente questo è un elenco dei possibili costi relativi ai consumi energetici che possono essere presenti alla fine nel bilancio aziendale.

Come esistono tante imprese che si applicano e cercano soluzioni alternative per ridurre i loro consumi energetici e ottenere livelli importanti di efficienza energetica, ci sono altrettante imprese che ignorano l’esistenza della possibilità di ridurre queste spese.

Secondo alcune aziende è sufficiente ridurre il consumo di aria condizionata, per esempio, per vedere una riduzione nella spesa .. in realtà affrontare la questione in questo modo non porterà mai i risultati sperati.

Questo articolo ha l’obiettivo di “aprire gli occhi” a tutti quegli imprenditori che vorrebbero ottenere un risparmio energetico industriale consistente, per migliorare e ridurre costantemente il consumo di energia legato alla propria attività.

COME RISPARMIARE SULLA SPESA ENERGETICA DELLA PROPRIA AZIENDA

Per tutte quelle imprese che hanno intenzione di investire in questa direzione per ottenere una riduzione consistente della spesa energetica della propria azienda, sono disponibili quattro forme di incentivo.

Nello specifico abbiamo:

  1. I Titoli di Efficienza Energetica;
  2. I bonus energivori;
  3. La defiscalizzazione;
  4. La diagnosi energetica.

Vediamo, per ognuno di questi 4 incentivi, vediamo: di cosa si tratta, come si ottiene e a quanto ammonta il risparmio che è possibile ottenere.

TITOLI DI EFFICIENZA ENERGETICA

I Titoli di Efficienza Energetica (TEE) detti anche certificati bianchi, rappresentano la forma di incentivo più utilizzata in Italia nell’ultimo periodo: il loro obiettivo è quello di orientare l’azienda verso l’efficienza energetica.

Esattamente un certificato bianco permette di ottenere un risparmio energetico pari ad 1 Tep (tonnellata per petrolio): questo vuol dire che l’azienda ha la possibilità di ottenere 1 TEE ogni 5300 kWh di risparmio di energia elettrica oppure 1.200 Sm3 di gas.

L’impresa può ottenere questi titoli soltanto ad una condizione: che gli interventi da realizzare permettano di ottenere risparmi superiori rispetto a quelli previsti dalla legge oppure che questi interventi siano migliori rispetto a quelli che sono già diffusi ed applicati.

Ogni titolo viene venduto poi su un mercato specifico ad un valore superiore ai 100€/TEE; a seconda del tipo di intervento che si vuole realizzare il totale dell’incentivo può variare da un minimo di alcune migliaia di euro fino a 100.000€/anno per un totale di cinque anni.

BONUS ENERGIVORI

Per ottenere i bonus energivori non è necessario, come nel caso precedente, realizzare interventi di efficientamento.

I bonus energivori infatti sono un tipo di agevolazione che se usata permette di ottenere la riduzione di alcune spese che caratterizzano la bolletta dell’energia elettrica di un’impresa.

Per ottenere questo tipo di incentivo è necessario che l’impresa rientri nella categoria delle imprese energivore iscritte presso la Cassa Conguaglio per il Settore Elettrico (CCSE) e che:

  • Utilizzano almeno 2,4 GWh di energia elettrica nell’anno di riferimento;
  • Hanno un rapporto tra costo effettivo dell’energia elettrica e fatturato pari almeno al 2%;
  • Possiedono un codice ATECO riferito principalmente all’attività manifatturiera.

L’incentivo che l’impresa può ottenere dipende dunque dai consumi di energia elettrica.

DEFISCALIZZAZIONE

L’energia elettrica o il gas che l’impresa utilizza nel corso del processo produttivo non sono soggetti ad accisa: questo vuol dire che non è previsto il pagamento di alcuni oneri che invece sono previsti per altri prodotti energetici.

Affinchè l’impresa possa ottenere questo tipo di incentivo è necessario recarsi presso l’Ufficio Tecnico di Finanza competente ed aprire una pratica.

A seconda che si tratti di energia elettrica o di gas, ed in base alla quantità di consumi che è possibile defiscalizzare esistono diversi modi per ottenere questo tipo di incentivo.

In alcuni casi sarà sufficiente comunicarlo all’azienda che si occupa di fatturare le bollette dell’impresa, in altri potrebbe essere necessario fare dei sopralluoghi oppure installare dei misuratori.

Come per i bonus energivori, anche in questo caso la somma totale di incentivo che l’impresa può ottenere tramite la defiscalizzazione dipende dai propri consumi.

DIAGNOSI ENERGETICA

Questo tipo di incentivo è dedicato alle PMI, che hanno meno di 250 dipendenti e un fatturato inferiore a 50 milioni € all’anno.

Quando si parla di diagnosi energetica si fa riferimento ad un’analisi tecnica dell’impresa che ha lo scopo di comprendere e definire con precisione quali sono i consumi energetici relativi ai diversi processi produttivi.

Per ottenere questo incentivo è necessario fare una richiesta tramite i portali messi a disposizione dalle varie Regioni non appena è disponibile il bando.

L’incentivo previsto può coprire il 50% delle spese previste per la diagnosi fino ad un massimo di €5.000 per ogni stabilimento.