Come va ristrutturato il tetto per ottenere il suo completo rifacimento?

La cura e il miglioramento di un’abitazione richiede un attenzione particolare agli interni quanto agli esterni, e di questi il primo fondamentale aspetto che non bisognerebbe mai trascurare è la manutenzione del tetto che pur sembrando di poco conto ha in realtà una funzione molto importante nella protezione della casa e il riparo dagli agenti climatici per un efficiente risparmio energetico

Ristrutturare un tetto non ha solo valore estetico ma è un vero e proprio investimento per il futuro che ha ritorno sia sul valore della propria casa che sulla sua funzionalità, è perciò molto importante valutare quali sono le soluzioni migliori di ristrutturazione e non lasciare fare al caso, affidandosi ad esperti nel settore, che oltre a guidarti nella scelta dei lavori più idonei potranno valutare in concreto se il tetto necessita di semplici riparazioni o di una completa sostituzione.

Dal punto di vista economico non è sempre semplice perché la ristrutturazione della casa implica spese non indifferenti che possono essere semplificate richiedendo un bonus o un finanziamento.

Come muoversi nel rifacimento del tetto

Ma quali sono i segnali che ci avvertono del bisogno di ristrutturare o sostituire il tetto? Possono essere vari in realtà, il tetto è molto vecchio, può arrivare a presentare crepe più o meno profonde che possono incidere anche sull’intera solidità della casa. Oppure si è danneggiato, portando ad infiltrazioni d’acqua o alla comparsa di muffe. Se non si interviene per tempo quelle che potrebbero essere piccole problematiche possono diventare serie cause di degrado che andranno ad incidere sull’intera funzionalità del tetto e di conseguenza sul comfort abitativo.

Un tetto integro e ben strutturato aiuta a non disperdere energia che in termini di consumi comporterebbe un costo più elevato, mentre con la giusta procedura di isolamento tramite coibentazione ed impermeabilizzazione tutta la casa avrà ottimizzato il risparmio energetico.
È possibile inoltre integrare soluzioni di maggior risparmio applicando in fase di ristrutturazione sistemi con pannelli solari che permettono una riduzione dei consumi stimata tra il 30% al 70%.

Non è quindi solo una spesa perché gran parte dei costi verranno ammortizzati con i risparmi futuri e con le agevolazioni che un buon completo rifacimento del tetto ti garantisce. E se in futuro l’abitazione verrà messa in vendita sarà un gran valore aggiunto presentarla con un tetto nuovo e perfettamente funzionale.

Rifacimento del tetto, gli interventi da fare

Rifare un tetto non è un unico processo ma un lavoro in più fasi che in genere prevedono:
– lo smantellamento del vecchio tetto
– l’installazione delle nuove travi
– l’isolamento (e se necessaria la ventilazione)
– l’installazione delle grondaie e della nuova copertura.

Smantellare il vecchio tetto prevede la completa rimozione della precedente copertura, compreso lo strato isolante e laddove presenti travi danneggiate o troppo consumate, e in seguito di coppi e tegole, oltre alla scrupolosa e attenta rimozione del coperchio intorno ai tubi e alle pareti, dei rivestimenti, dei canali di scolo e delle travi.
Dopo di che si può procedere con l’installazione di nuovi travi, eventualmente anche a vista.

Terminata questa fase si procede con l’impermeabilizzazione, procedura usata per impedire che l’acqua proveniente dall’esterno possa entrare nella struttura sottostante, accertando in primo luogo che non ci siano pendenze o avvallamenti e che le superfici e i relativi supporti siano ancora ben conservati.

Fatto questo si passa all’isolamento termico che contribuisce a creare la giusta separazione tra le superfici più interne da quelle più esterne. Si procede allora con la coibentazione operazione di fondamentale importanza per proteggere nella maniera più adeguata tutta la casa dagli sbalzi termici. Se il tetto non fosse isolato nella maniera corretta in inverno si avrebbe un enorme dispersione di calore mentre in estate al contrario lo lascerebbe penetrare, con il risultato di dover consumare di più per riscaldare o rinfrescare l’abitazione e generando altri problemi che necessiterebbero di alcune attenzioni specifiche per andare a sanificare correttamente l’aria di casa.

Si procede poi realizzando un estradosso, ovvero un isolamento dall’esterno, oppure un intradosso, isolando quindi dall’interno, o un estradosso dell’ultima soletta, ovvero isolando sul sottotetto. Per la coibentazione si possono usare diversi materiali come il polistirolo, la lana di roccia, il sughero o le fibre di legno, queste ultime sono in grado di isolare oltre che termicamente anche acusticamente.

A questo punto, se richiesto o necessario, si può effettuare la ventilazione, che consiste nel realizzare un intercapedine a spessore costante tra gli elementi di copertura e quelli dello strato sottostante, in modo da ridurre il rischio di condensa e la conseguente formazione di muffe, nonché migliorare ulteriormente l’isolamento termico.
La ventilazione del tetto aiuta a non dissipare il calore e agevola la dispersione del vapore acqueo presente in casa verso l’esterno. Al tempo stesso permette al manto di copertura un’asciugatura più rapida dell’acqua piovana prevenendo rischi di danni da congelamento.

Infine si arriva alle operazioni di installazione delle grondaie e della nuova copertura e qui la scelta è ampia e abbraccia diverse esigenze pratiche ed estetiche. Si può infatti optare per diversi tipi di tegole, coppi in cotto, cemento o laterizio oppure tetti in ardesia, ovvero in pietra, che richiedono è vero una spesa maggiore ma a fronte di ulteriori vantaggi, difatti è un tetto più durevole, che non richiede molta manutenzione, ed esteticamente tra i più belli.

Nello specifico possiamo trovare:
– tegole in cotto, migliori nelle prestazioni, durevoli nel tempo e di ottima qualità.
– tegole portoghesi, di materiale laterizio, che presentano una forma asimmetrica combinata da una parte convessa e una piana affiancata.
– tegole canadesi, consigliate per le strutture di montagna per via dell’esigenza di avere tetti in pendenza ed evitare l’accumulo di neve, oltre che per la resistenza ai forti venti.
– tegole bituminose, costituite da supporti a base di cemento o tavolati in legno, ideali per coperture leggere, casette, pergolati, tettoie.
– tegole coibentate, ovvero pannelli coibentati realizzati a forma di tegola.
– tegole in ardesia, come già detto in pietra molto raffinata esteticamente, levigata, dai bordi tondeggianti e dalle grandi doti termiche.
– tegole in pvc, ecologiche e riciclabili, esenti da sostanze tossiche, dall’espetto pressoché identico alle tegole in cotto, altrettanto la qualità di durata nel tempo.
– tegole anticate, indicate soprattutto per esigenze di architettura storica.
– tegole fotovoltaiche, dalla duplice funzionalità perché se da un lato coprono e impermeabilizzano il tetto, dall’altro producono energia elettrica dalla luce solare.

Alcuni prezzi indicativi

In termini economici rifare il tetto è una spesa da calcolare sulla base di diverse variabili, se si parla ad esempio di un rifacimento totale che richiede una prima demolizione, oppure alzare il tetto o inserire solo la coibentazione. Altra influenza ce l’hanno i tipi di materiali usati e ovviamente la tipologia e la grandezza del tetto stesso, difatti il costo di materiali e mano d’opera è sempre valutato in base al metro quadro.

Indicativamente possiamo stimare un impatto sui costi che può variare dai 10-27€ al mq per pannelli coibentati in metallo e isolante in poliuretano.
Dai 15-45€ al mq per pannelli coibentati ondulati in metallo e isolante in lana di roccia.
Dai 18-45€ al mq per pannelli coibentati in finto coppola.
Dai 20-75€ al mq per pannelli coibentati in finto coppola con interno effetto legno.

A queste cifre dobbiamo poi aggiungere, laddove è necessario, una somma al mq per la rimozione del manto di copertura.
Per la realizzazione dello strato di guaina impermeabile bituminosa che andrà posata sulla soletta inclinata del tetto in doppio strato incrociato.
La fornitura e la relativa posa dei pannelli e del nuovo manto di copertura, tra cui le tegole che a seconda della tipologia hanno a loro volta un costo variabile.
Infine il ripristino della copertura del tetto e l’installazione delle grondaie.
Oltre ai costi di noleggio per attrezzature e macchinari specifici e in caso di presenza di materiali nocivi il loro smaltimento in sicurezza, sempre calcolati in base ai metri quadri.

Alcuni consigli

Tuttavia, considerata l’importanza dell’efficientamento energetico che un tetto perfettamente ristrutturo permette di ottenere, si può usufruire di detrazioni fiscali e di Ecobonus per un risparmio che può raggiungere il 75%. Oltre ad altri incentivi come il Superbonus del 110% per gli interventi di miglioramento quali cappottino termici o impianti di riscaldamento ad alta efficienza.

È possibile inoltre sfruttare l’Ecobonus in fase di ristrutturazione anche per il rinnovamento degli interni con agevolazioni sull’acquisto di mobili ed elettrodomestici di ultima generazione. Rientra infatti nella categoria anche il Bonus cucina che ti permette di risparmiare sui costi di rinnovo fino al 50% sulla spesa totale.
Fa parte delle detrazioni la progettazione di una cucina artigianale completa, con mobili su misura e personalizzati in grado di sposarsi al meglio con l’arredamento della casa e il gusto personale, e gli accessori che la rendono funzionale e ottimizzata in termini energetici come lavandini, piani cottura, ed elettrodomestici di classe non inferiore alla A+.