Come sono fatte le pellicce ecologiche?

Le pellicce ecologiche, così come quelle sintetiche, sono pellicce create per simulare il pelo dell’animale. Esistono fin dagli inizi del Novecento, e sono sempre più amate.

Ma di cosa sono fatte e come vengono realizzate? Scopriamolo insieme.

Di cosa sono fatte le pellicce sintetiche

Le pellicce sintetiche sono in genere fatte di fibre sintetiche acriliche, che vengono filate, tinte secondo le tonalità desiderate e poi tessute. Più fitta è la maglia, più pregiata (e costosa) è la pelliccia. A fare la differenza è però il passaggio finale, la finitura, con cui si vanno a pettinare i peli arruffati che escono dalla maglia e che andranno poi a formare la pelliccia vera e propria.

Tutto questo procedimento viene svolto all’interno di fabbriche specializzate, da cui escono pezze di pelliccia sintetica poi lavorate dai pellicciai come fossero delle pellicce di pelo vero.

Non solo fibre sintetiche quali l’acrilico e il modacrilico o artigianali quali le viscose: le pellicce ecologiche possono essere realizzate anche con fibre naturali. In quest’ultimo caso si parla di pellicce ecologiche. Un esempio di pelliccia in lana ecosostenibile è il modello Woolfur di Coutu.

Una pelliccia in fibre naturali è una pelliccia ecologica, per davvero. Non solo migliora la termoregolamentazione, è traspirabile e resiste agli odori, ma la sua produzione è molto più sostenibile rispetto alla produzione di una pelliccia in pelo vero o in fibra sintetica.

Perché scegliere le pellicce ecologiche

Scegliere le pellicce ecologiche significa compiere una scelta sostenibile, che rispetta i diritti degli animali, ma anche dell’ambiente. Se le pellicce in pelo vero non sono etiche in quanto realizzate col manto di volpi, conigli & co., le pellicce in fibre sintetiche sono molto inquinanti. Nella maggior parte dei casi vengono infatti realizzate con materiali non biodegradabili che perdurano nell’ambiente. Senza contare che, molto spesso, a lavorarle sono adulti e bambini di Paesi molto poveri, senza tutele e senza etica.

Così, celebri stilisti e piccoli brand, si sono mobilitati per realizzare pellicce che non siano solamente cruelty-free e vegan, ma anche green. Sono nate negli anni pellicce biodegradabili e riciclabili, spesso frutto di intuizioni e di un innovativo uso dei materiali vegetali. Ma anche optare per una pelliccia in lana o in cotone è una scelta che fa del bene, all’ambiente e alla pelle.

La storia delle pellicce sintetiche

Era il 1929, quando le pellicce sintetiche nascevano. Del resto, le pellicce in pelo animale sono un capo antichissimo: basti pensare all’usanza che gli uomini primitivi avevano di indossare pelli d’animale. Tuttavia, a quell’epoca si trattava di necessità. Le pellicce vere sono poi diventate un vezzo, un capo a cui ambire, uno status-symbol. Erano tuttavia molto costose ed ecco che, grazie all’evoluzione nella tecnologia dei polimeri, si misero sul mercato modelli sintetici.

Le prime pellicce sintetiche utilizzavano il pelo d’alpaca, ma la qualità non era soddisfacente. Solamente negli anni Cinquanta si arrivò alle pellicce sintetiche in materiale acrilico.

Oggi le pellicce sintetiche sono apprezzatissime. E non tanto per il costo (ci sono pellicce sintetiche di qualità elevatissima, che arrivano a costare davvero molto), quanto per la loro versatilità: i tagli possono essere i più diversi, e il “pelo” può essere tinto in moltissimi modi. Ci sono le pellicce fluo e quelle maculate, i modelli teddy e quelli corti in vita. Optando per le pellicce ecologiche, le colorazioni sono invece generalmente naturali e l’aspetto delicato.

Il consiglio è quello di optare per un modello sobrio, d’ottima qualità, che possa essere davvero eterno. Una pelliccia ecologica da abbinare ai jeans skinny come ai leggings, ai mini abiti e ai vestiti vaporosi, ad una sneakers in un outfit sportivo come ad una scarpa col tacco. Un vero passepartout, da tenere nell’armadio e da sfoggiare all’occorrenza.