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Dispositivi anti abbandono: come capire se è omologato

Per aiutarti a scegliere al meglio il dispositivo anti abbandono omologato ci siamo basati sul decreto legge 117 del 1 Ottobre 2018. Che stabilisce quali sono le caratteristiche e le norme fondamentali che i dispositivi anti abbandono per bambini devono avere, per poter essere considerati omologati e non rischiare di incorrere nelle sanzioni da parte delle autorità competenti.
Le multe che partono da 88 € fino ad arrivare a 361 € nel caso in cui il seggiolino auto non fosse a norma, non sono la cosa peggiore. Si, perché oltre il lato economico, verranno decurtati 5 punti dalla patente.
Vediamo allora quali sono le funzioni importanti per poter considerare il dispositivo anti abbandono omologato o non sanzionabile per legge.

  • La sua funzione principale sarà di rilevare la presenza in auto di bambini di età inferiore ai due anni e segnalarlo al genitore che sta abbandonando l’auto tramite l’emissione di segnali acustici, visivi o attivazione di notifiche sullo smartphone che attireranno l’attenzione del conducente all’interno dell’abitacolo o anche all’esterno del veicolo.
  • Per essere considerato un dispositivo omologato, il sensore antiabbandono deve avere determinate caratteristiche: in primis deve attivarsi in automatico senza l’intervento del conducente e deve confermare il corretto funzionamento attraverso un apposito segnale che può essere un bip, una lucina o altro.
  • Alcuni dispositivi antiabbandono sono molto avanzati dal punto di vista tecnologico e comunicano direttamente con lo smartphone associato trasmettendo messaggi, notifiche o chiamate tramite dati mobili o rete WiFi. In questo caso, si raccomanda di caricare sempre preventivamente il cellulare, in maniera tale da ricevere la segnalazione tempestivamente.
  • Se il sensore è alimentato a batteria, è essenziale che sia dotato di un sistema in grado di avvisare quando la carica sta per esaurirsi.
  • In ultimo il sensore deve essere adatto al seggiolino di cui di dispone e non deve interferire con il corretto utilizzo di cinte di sicurezza, ganci e altri sistemi di protezione già presenti sia nel veicolo che nel seggiolino.

Quello appena elencato è il quadro normativo in cui si inserisce il dispositivo antiabbandono. Vediamo ora la risposta delle case produttrici e quali sono le  certificazioni che attestano la regolarità dei prodotti disponibili in commerico e sono:

  • Inglesina, ha rilasciato 5 novembre l’autocertificazione di Ally Pad
  • ItalBell, in data 24 ottobre 2019 ha rilasciato la sua autocertificazione
  • Foppapedretti il 24 Ottobre 2019 ha autodichiarato conforme il suo Baby Guard
  • TIM ha rilasciato la sua certificazione per BabyPad il 24 ottobre 2019 come anche Digicom Tippy.
  • Chicco il 23 ottobre 2019 risulta conforme con Bebe Care secondo la legge
  • BebeSafe si autocertifica il 2 novembre 2019
  • Dorel produttrice di Bébé Confort ha rilasciato la sua certificazione l’11 novembre 2019
  • Peg Perego autocertifica il suo Memo Pad il 6 novembre 2019
  • Blue Oberon certifica MyMi conforme il 6 dicembre 2019
  • UnipolSAI si autocertifica il 20 novembre 2019
  • Remmy Spa certifica i suoi prodotti il 24 novembre 2016
  • Cybex autocertifica SensorSafe l’8 novembre 2019
  • Filo SPA ha dichiarato conforme TATA PAD 24 ottobre 2019

Riassumendo, anche se il Ministero dei Trasporti o chi per loro non ha ancora postato nessuna lista di sensori anti abbandono omologati, ogni produttore si è presa la responsabilità di autocertificarsi e prendersi eventuali colpe su deformità con le norme legislative relative alle caratteristiche dei sensori.

Tu, cosa stai facendo per metterti al riparo da eventuali multe? Sei già in linea con la legge?