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Come deve dormire un neonato

Sei tornata a casa con il tuo bambino e la prima preoccupazione che ti assale è come farlo dormire. Durante le prime settimane di vita, fare la nanna sarà la sua occupazione principale e da essa dipenderà il suo benessere. E anche il tuo, perché anche la mamma ha bisogno di riposare! Instaurare una sana routine e applicare qualche misura di sicurezza sono i requisiti essenziali per iniziare in tutta serenità questo emozionante viaggio.

Forse avrai già preparato la stanzetta per il bebè cercando su siti specializzati, come per esempio amisuradimamma.it, i migliori accessori per neonato, ma per il primo anno è preferibile che dorma in camera tua. Se allatti, puoi farlo coricare accanto a te, nel tuo stesso letto: è stato accertato che il neonato tenda ad assimilare meglio il ritmo dei tempi di sonno e veglia, sincronizzandosi su quelli della mamma.

Inoltre, potrai allattarlo più comodamente e attaccarlo al seno durante gli eventuali risvegli notturni. La pratica del co-sleeping non deve mettere paura; non è vero che il bambino si abitua a dormire con i genitori e che non uscirà mai più dal lettone. Anzi, dormire con mamma e papà favorisce un attaccamento sicuro con la figura materna e un sonno più tranquillo e prolungato.

Per di più, l’Accademia Americana di Pediatria, nei suoi studi dedicati alla morte in culla, raccomanda questo metodo per prevenire la SIDS, a patto che i genitori non siano fumatori, non usino droghe e che stiano ben attenti a non schiacciare il neonato. In alternativa, puoi farlo riposare in una culla posizionata di fianco al letto matrimoniale, dal quale ti sarà facile allungare un braccio per fargli sentire la tua vicinanza in caso di risveglio.

Il neonato non ha bisogno di coperte pesanti, né di cuscini. Piumoni e trapunte troppo voluminose potrebbero rischiare di soffocarlo, pertanto, anche se sei animata dalle migliori intenzioni, abbandona l’idea di coprirlo.

Nelle gelide notti invernali un buon pigiamino pesante, indossato sopra un body a manica lunga, è sufficiente, soprattutto se mantieni la stanza alla sua temperatura ottimale, compresa fra i 20 e i 23 gradi centigradi. Il cuscino conservalo per quando sarà più grande: il bebè deve dormire senza oggetti morbidi nei quali affondare il viso, rischiando, così, di non riuscire a respirare. In caso di rigurgiti, puoi mettere un piccolo cuscino o una coperta ripiegata sotto il materasso, al fine di sollevare la testa del bambino di circa 30 gradi.

Il neonato è un abitudinario e lo resterà per molti anni. La ripetitività dei gesti e dei ritmi gli regala un appagante senso di sicurezza e serenità, permettendogli di andare incontro a un sonno profondo e prolungato. Per questo è importante organizzare una sana routine. A causa dei tanti impegno quotidiani, a volte può risultare difficile, ma è fondamentale che tu riesca a scandire rigidamente il tempo che precede la nanna.

Fa’ in modo che l’ultima poppata venga preceduta da un bagnetto rilassante, in acqua molto calda, e preparalo per la notte in un ambiente in penombra. Parlagli sottovoce, utilizzando toni calmi e rassicuranti e svolgi tutte queste operazioni ogni giorno nello stesso ordine.

Che dorma nel lettone o nella sua culla, non ha importanza: mettilo sempre a dormire in posizione supina. Nei decenni passati i bambini venivano fatti coricare a pancia sotto o su un fianco, ma recenti studi hanno invece dimostrato che queste posizioni favoriscono la morte in culla, la temibile SIDS. Un neonato, almeno fino a 1 anno, deve dormire sulla schiena, possibilmente su un materasso rigido. E rigorosamente senza giochini morbidi vicino al volto, né lenzuolini che possano inavvertitamente coprirgli la testa.

Durante la notte, il neonato si sveglierà; e non solo per la poppata. A volte verrà svegliato da qualche stimolo e ti cercherà, anche solamente per avere la tua compagnia. Non lasciarlo piangere. Lo stesso Estevill, famoso per il suo libro nel quale insegnava ai neo-genitori a non accorrere al pianto del bambino, al fine di farlo abituare a dormire da solo, si è in parte ricreduto.

È vero che in questo modo il neonato smette di piangere, ma non ha imparato ad addormentarsi senza la mamma: non piange più perché si è rassegnato a rimanere da solo e questo sentimento negativo alimenta un inaccettabile senso di abbandono. Ricorda che il bambino non piange per farti un dispetto, sta semplicemente cercando di comunicarti qualcosa. Quindi, innanzitutto, accertati che abbia il pannolino asciutto, che non abbia coliche, fame, caldo o freddo.

Se tutto è a posto, è probabile che voglia solo essere rassicurato sulla tua presenza. Non prenderlo subito in braccio: è importante che il neonato si abitui ad addormentarsi autonomamente.

Accarezzalo, parlagli sottovoce e tranquillizzalo. Lui saprà che tu sei accanto a lui e, spesso, si riaddormenterà senza bisogno che tu faccia altro. Nel caso, puoi offrirgli il ciuccio. Durante il primo anno di vita del bambino, questo miracoloso oggetto sarà un tuo potente alleato: ci sarà tempo per liberarsene!