terapia antibiotica per morsi di zecca

Puntura di zecca: la terapia antibiotica può essere la soluzione del problema

Gli antibiotici possono essere la terapia più efficace per contrastare l’infezione da morso di zecca ma, non sempre così. Ecco quello che c’è da sapere a riguardo

Le punture di zecca sono potenzialmente pericolose. Esse sono dei parassiti degli animali, da questi ultimi succhiano il sangue che funge loro da nutrimento. Capita che anche l’essere umano diventi una loro vittima, specialmente in estate e primavera. In questo caso è necessario  rimuovere immediatamente la zecca con l’utilizzo di una pinzetta, facendo attenzione a non schiacciarla (almeno fino a quando è attaccata alla pelle) e disinfettare accuratamente la zona interessata.

Nei  successivi 30/40 giorni è fondamentale tenere sotto stretto controllo l’area in questione e prestare attenzione all’eventuale comparsa di un rossore anomalo oppure mal di testa, debolezza, febbre ed ingrossamento dei linfonodi. In questi casi è necessario recarsi dal proprio medico curante per stabilire la gravità dei sintomi e scegliere la cura più adeguata per la completa guarigione.

Vi è infatti la possibilità che la puntura di zecca trasmetta gravi malattie come la Borelliosi di Lyme e la  TBE. Vediamole meglio nel dettaglio:

La prima è la più frequente e consiste nella comparsa di eritemi, disturbi cardiaci e neurologici o artriti, curabili con una terapia antibiotica specifica per le punture di zecca e prescritta dal proprio medico curante.

La seconda è la più rara tra le due e provoca un’encefalite che comporta febbre alata, forti mal di testa ed in alcuni casi paralisi e convulsioni. Per prevenire il contagio esiste un apposito vaccino richiedibile direttamente all’ASL di competenza. Circa un quarto delle persone infette dal virus TBE possono ammalarsi e sviluppare i sintomi sopra indicati. I 2/3 delle persone contagiate va incontro ad una risoluzione spontanea dei sintomi mentre i restanti subiscono complicazioni a lungo termine (cefalea, dolori muscolari, mal di gola, dolori articolari…). Nel 20% di questi casi, con il passare dei giorni, compaiono anche sintomi che coinvolgono il sistema nervoso centrale (come paralisi flaccida ed encefalite). Per questo tipo di patologia, purtroppo, non vi è ancora una cura idonea, per questo è necessario adottare terapie di supporto basata sulla cura dei sintomi. In alcuni casi è necessario il ricovero del paziente in ospedale.

Il morso di zecca è pressoché indolore e nella maggior parte dei casi, circa il 70% passa completamente inosservato. In ogni caso, il rischio di contrarre infezioni dopo la puntura di questo parassita è del 5%. Non è consigliato l’utilizzo preventivo di una cura antibiotica contro il morso di zecca, se non si presentano i sintomi di infezione.