certificato di malattia per il datore di lavoro

Giorni di malattia: tutto ciò che serve sapere

Le assenze dal lavoro per malattia sono regolate da una serie di obblighi che il lavoratore deve adempiere, dalla certificazione medica alla visita fiscale. Conoscere le attuali norme che regolano le assenze dal lavoro è importante per evitare multe e sanzioni che possono compromettere il posto di lavoro. Con la riforma del lavoro Jobs Act sono state introdotte delle novità che riguardano sia i dipendenti pubblici sia i dipendenti che privati. Vediamo di cosa si tratta.

Se il lavoratore si assenta per alcuni giorni di malattia deve avvertire prontamente il datore di lavoro e a trasmettere il certificato medico entro il 2° giorno d’assenza. Questo vuol dire che anche per un giorno di malattia serve il certificato medico. Il medico deve rilasciare il certificato di malattia e trasmetterlo correttamente all’Inps. Il medico ha dunque l’obbligo di inviare telematicamente l’attestato all’INPS entro il giorno seguente a quello in cui è iniziato l’evento, e il lavoratore dovrà trasmettere la copia del documento al datore di lavoro entro due giorni dall’inizio dell’evento. Il lavoratore può trasmettere il certificato malattia inps entro 3 giorni, basta solo il numero di protocollo.

Quanti giorni di malattia si possono fare in un anno?

Gli impiegati con una anzianità di 10 anni possono assentarsi fino ad un periodo di 3 mesi, mentre chi ha un’anzianità oltre i 10 anni può mancare fino a 6 mesi. Il lavoratore può interrompere i giorni di malattia se desidera delle ferie già maturate.

 I giorni di malattia sono pagati in genere dall’Inps, ma in alcuni casi il pagamento dei giorni di malattia è a carico del datore di lavoro.

La retribuzione dei giorni di malattia, quando è a carico dell’Inps, viene erogata a partire dal 4° giorno di malattia. Chi paga i primi 3 giorni di malattia? I primi giorni di malattia non sono pagati dall’Inps, si chiamano periodo di carenza ed in quasi tutti i contratti collettivi vengono retribuiti dal datore di lavoro.

I lavoratori assunti a tempo indeterminato ricevono l’indennità per un limite massimo di 180 giorni di malattia in un anno solare.

Come fare il conteggio giorni di malattia?

I lavoratori assunti a termine hanno un trattamento che corrisponde ad un periodo non superiore ai 12 mesi lavorati in precedenza alla malattia, con il limite massimo sempre di 180 giorni nell’anno; se il lavoratore nei 12 mesi ha lavorato meno di 30 giornate, ha ugualmente diritto al trattamento economico per 30 giornate.

Se il lavoratore si ammala entro 2 mesi dal termine di un rapporto a tempo indeterminato ha diritto all’indennità che sarà:

  • intera, se la malattia si è verificata prima della fine del rapporto di lavoro e si prolunga oltre 60 giorni, nel limite dei 180 giorni indennizzabili;
  • ridotta, se la malattia è sorta entro il limite dei 60 giorni e si protrae oltre il 60° giorno dal termine del rapporto, sempre entro i 180 giorni indennizzabili.

Se il lavoratore ha un contratto a termine, finito il rapporto non riceverà indennizzo per la malattia.